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04 novembre 2012

Cappuccetto Rosso.


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Il Gava illustra Celestini
Pubblicata su Pupù, l'inserto per bambini di Pubblico del 4/11/12


Testo di Ascanio Celestini


Cappuccetto Rosso
Quante ce ne stanno di storie di Cappuccetto Rosso? Una porta la torta alla nonna, un'altra la focaccia e un'altra ancora si mangia le frittelle di Zio Lupo. Questa invece porta vino, pane all'olio e va a chiedere un setaccio per la farina.
Lungo la strada incontra il Fiume Giordano che nasce da Roma e finisce a Milano che le dice «l’Orco Manesco padrone del bosco m'ha detto di non far passare nessuno. Ma da tanto tempo vedo solo l'acqua e se tu avessi un fiasco di vino ti lascerei andare».
«Certo, eccotene un fiasco». E il fiume la lascia passare.

Cammina ancora fino alla Porta di Ghisa che si apre da Bari e si chiude da Pisa che le fa «io mi aprirei, ma l’Orco Manesco padrone del bosco dice che devo restare chiusa. E poi i miei cardini si sono arrugginiti. Ci vorrebbe un poco di pane all’olio per ungerli».
«Certo!» dice lei. Gli porge il pane all'olio e la porta la lascia passare.

L'Orco Manesco padrone del bosco, che aveva visto tutto, corre a casa della nonna e se la mangia in un boccone, ma prima procura di toglierle le orecchie e i denti.
«Li mangerò domani per colazione!».
Si infila la camicia da notte e si infila nel letto ad aspettare Cappuccetto Rosso.
Appena la bambina arriva, subito chiama «nonna fammi entrare che sono venuta
per prendere il setaccio e ho anche tanta fame poiché il vino l'ho dato al Fiume Giordano che nasce da Roma e finisce a Milano, mentre il pane all'olio se l'è preso la Porta di Ghisa che s'apre da Bari e si chiude da Pisa».
«Se hai fame, mangia i ceci che stanno in cucina» gli fa l'Orco Manesco padrone del bosco.
Cappuccetto Rosso punzecchia i denti della nonna con la punta della forchetta e dice «questi ceci sono duri, li mangeremo domani».
«E allora assaggia le frittelle»
La bambina punzecchia le orecchie della nonna e dice «Sono ancora crude, le friggeremo domani».
«Ora s'è fatto tardi. Dormirai con me e domani te ne tornerai a casa con il setaccio».
La bambina si infila nel letto, ma sotto le coperte sente la mano dell’Orco Manesco e dice «che mani pelose che hai nonna!»
E lui «lavorando la lana per farti i maglioni, mi sono venute le mani pelose come una pecora».
«E che barba che hai nonna. È lunga un palmo!».
«È stato durante l’inverno. Non avevo più sardine, ho brucato l’erba del prato e mi è cresciuta la barba come una capretta».
Ma poi la bambina sente che la nonna ha pure la coda. Pensa «mi sta bene la storia dei maglioni di lana e quella dell’erba del prato, ma la coda non può essergli cresciuta!» e così gli fa «devo andare un momento fuori nell’orto per fare un bisogno».
E lui «non uscire adesso, ché fa freddo. Tieni la corda da questa parte che io la tengo dall’altra e ti calo nel porcile».
La bambina scende nel porcile, si slega e al suo posto ci lega un maiale.
«Ho fatto –dice la bimba- adesso tirami su». L’Orco Manesco pensa «se non mi sbrigo a mangiarmela subito, è capace pure che mi scappa». Si prepara con la bocca aperta, tira su il maiale e se lo mangia vivo. «Però! Pensavo che fosse più tenera questa bambina, e invece ha la pelle dura come una cotica».
Cappuccetto Rosso corre tranquilla verso casa finché l’Orco Manesco padrone si sente come un filo di cordicella in mezzo ai denti, pensa «sarà un capello di quella bambina».
Se lo va a togliere con lo stuzzicadenti, si ritrova in mano una codina e capisce di essersi mangiato un maiale.
S'affaccia alla finestra e vede la ragazzina che scappa, così urla «Porta di Ghisa che ti apri da Bari e ti chiudi da Pisa non farla passare!»
«Invece si che la faccio passare! Era tanto che avevo i cardini arrugginiti, la bambina mi ha dato il pane all’olio e per questo le sono grata”.
La bambina corre veloce verso casa e l’Orco Manesco «Fiume Giordano che nasci da Roma e finisci a Milano non farla passare!».
«E invece si che la faccio passare. Era tanto tempo che non vedevo altro che l’acqua. La ragazzina mi ha dato un fiasco di vino e per questo le sono grato».

L’Orco Manesco padrone del bosco le corre dietro e arriva alla Porta di Ghisa. I cardini ben oleati, che rapidamente si erano aperti al passaggio della bambina altrettanto rapidamente si chiudono in faccia all’orco che deve fare tutto un giro per cercare di non perdere le sue tracce. E appena arriva al Fiume Giordano, le sue acque si ingrossano tanto che affoga in un attimo. E buonanotte all’Orco Manesco padrone del bosco!

Cappuccetto Rosso arriva a casa e trova la nonna, il setaccio e anche il padre che le dice «sono andato a casa della nonna e non ho trovato nessuno. Ho preso il setaccio e me ne sono rincasato. La Porta di Ghisa che si apre da Bari e si chiude da Pisa mi ha lasciato passare e a detto di ringraziarti per il pane all’olio.
Anche il Fiume Giordano che nasce da Roma e finisce a Milano ti ringrazia per il fiasco di vino e m'ha detto di aprire la pancia all'Orco Manesco così che ho potuto tirare fuori la nonna.
Adesso mangiamo che mi è venuta una gran fame!”.

Fecero una bella pasta e fagioli. Tutti la mangiarono. Tranne la nonna perché i suoi denti ancora stavano cuocendo nel pentolino insieme alle sue orecchie.

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